FINANCE
Salone dei Pagamenti 2023, le news principali
30 novembre 2023
Marco Marini
Il 22, 23 e 24 novembre 2023 si è tenuto il Salone dei Pagamenti, che da 8 anni è l’evento di riferimento su pagamenti e innovazione. Le tre giornate hanno visto un susseguirsi di conferenze, sessioni e workshop pensati per rimanere al passo con delle tendenze in continuo mutamento. Quest’anno i numeri sono da record: 13mila presenze in totale.
Le aree tematiche sulle quali si è concentrato l’intero evento sono 8:
- Il futuro dei pagamenti globali in un contesto economico, normativo e tecnologico in continuo mutamento;
- L'intelligenza artificiale e i pagamenti, opportunità e rischi dati dalla tecnologia;
- La moneta si fa digitale, sia retail (un esempio è l’Euro digitale) sia wholesale;
- Il negozio del futuro: phygital e integrato, con al centro una customer experience personalizzata;
- Da e-Commerce a m-Commerce, con nuove soluzioni (wallet, Buy Now Pay Later, ecc.) e nuovi canali (app, negozi online, ecc.);
- Future consumers: nuove generazioni e nuovi bisogni;
- Verso una società sostenibile e inclusiva: in che modo i pagamenti possono promuovere sostenibilità e inclusione;
- Nuova area dedicata all'ecosistema italiano delle fintech e startup, per parlare di innovazione coinvolgendo diversi attori come incubatori, investitori, centri di ricerca.
Si può subito notare come grande importanza sia stata data alle innovazioni, alla digitalizzazione dei pagamenti e alle esigenze delle nuove generazioni in un mercato in costante evoluzione. Inoltre, è interessante vedere come il Salone dei Pagamenti si sia aperto alle startup italiane del fintech, dedicandovi interamente un’area tematica.
Highlights e nuovi trend
Il Salone dei Pagamenti 2023 si è concentrato sul concetto di "payvolution", interrogandosi sul futuro che si prospetta per i pagamenti digitali e cercando di trovare una risposta a tale quesito.
Possiamo riassumere le tematiche trattate e l’evento identificando 4 highlights emersi.
1. BaaS, il Banking as a Service e l’innovazione nell’ambito dei pagamenti.
L’Italia si posiziona ancora tra gli ultimi posti all’interno dell’Unione Europea per quanto riguarda l’innovazione dei pagamenti, ma si rileva una predisposizione al cambiamento. Da parte dei consumatori si nota un incremento nell’uso di pagamento digitali rispetto al 2022.
Il settore bancario, che ha subito mutamenti rispetto alla regolamentazione, si trova ora in una fase di razionalizzazione e consolidamento. In tale contesto sentiamo sempre più spesso parlare di Embedded Finance o di Banking as a Service. Queste modalità permettono a enti non finanziari di implementare servizi, per l’appunto, finanziari. È possibile offrire servizi sempre nuovi, entrando in mercati che prima erano popolati solo da istituti bancari e finanziari tradizionali.
Sono le piattaforme digitali ad avere un forte impatto sulle fintech. Permettono di entrare nel mercato e competere con istituzioni finanziare tradizionali, di accedere a tecnologie avanzate, all’intelligenza artificiale e ai dati sulle abitudini dei consumatori. Anche l’utente finale può trarre vantaggio dalle piattaforme digitali, che offrono un’esperienza fluida e smart durante le transazioni e i pagamenti.
2. La sostenibilità passa dall’educazione.
La sostenibilità è ormai un fattore imprescindibile: sviluppo economico, sociale e ambientale non possono – e non devono – essere trattati come entità distinte perché sono invece fortemente interconnesse.
Le aziende e i vari player hanno sempre più un ruolo fondamentale nel sensibilizzare il pubblico e rendere i consumatori sempre più consapevoli delle proprie scelte.
- Da un lato innovazione e inclusione devono andare di pari passo e, in tal senso, l’educazione finanziaria assume un’importanza fondamentale per raggiungere – e appunto educare – tutti i cluster di clienti, anche quelli generalmente poco coinvolti o più emarginati.
- Dall’altro lato, le aziende sono ormai chiamate a mettere in atto anche un’educazione di tipo ambientale. Come? Per esempio mostrando l’impatto generato in termini di CO2 dalle singole spese di un individuo. Ma si può fare ancora di più, integrando nel proprio business model progetti di rigenerazione ad alto impatto sociale che permettono per esempio, nel caso della riforestazione, non solo di compensare la CO2 emessa ma anche di supportare persone e intere comunità. È quanto fa Flowe fin dalla sua nascita, che ora si pone come obiettivo quello di supportare le aziende nell’evoluzione del loro business verso un modello rigenerativo attraverso i pagamenti.
3. La centralità della customer experience.
Il mercato si sta concentrando sempre di più nel trasformare il pagamento in un’esperienza a 360 gradi per il consumatore finale, cercando di rendere l’esperienza dell’utente – sia sul canale online sia in quello in store – totalmente coinvolgente. Abbiamo le banche, che stanno implementando nuove tecnologie e semplificando i processi a favore di un cliente sempre più esigente. Abbiamo poi i circuiti e gli operatori dei pagamenti, che ricercano soluzioni sempre più innovative, smart e sicure da proporre a banche e clienti finali. In questi termini, possiamo affermare che tutta l’offerta sta evolvendo:
- uso della biometria e dell’intelligenza artificiale;
- opzioni di BNPL o soluzioni checkoutless, che permettono di fare acquisti senza passare dalla cassa;
- virtualizzazione delle carte e crescente utilizzo dei mobile payments;
- dematerializzazione del POS: si pensi per esempio Tap to Pay, grazie al quale non sono necessari dispositivi esterni perché telefono o tablet fungono da POS.
Tutte queste nuove modalità pongono il focus sull’esperienza del cliente, che viene quindi semplificata e resa più fluida. Naturalmente, continuando a garantire alti standard di sicurezza.
4. Intelligenza artificiale nel mondo dei pagamenti.
Possiamo notare che la tecnologia e l’AI permettono ai Brand di rendere la customer experience sempre migliore, sia in termini di semplicità sia di coinvolgimento. L’intelligenza artificiale sarà una costante nelle diverse declinazioni che sta prendendo il mondo dei pagamenti digitali. Questo aspetto si collega anche, per esempio, al miglioramento della customer experience. Come già sottolineato, è proprio l’intelligenza artificiale che permette di andare incontro alle esigenze dei consumatori, semplificando le esperienze di acquisto.
Sono in corso notevoli progetti di utilizzo avanzato dell’intelligenza artificiale nel mondo dei pagamenti. In prima istanza emerge come il negozio tornerà al centro dell’esperienza di acquisto. In che modo? Per esempio, se un utente effettua una ricerca online di un prodotto, è possibile geolocalizzarlo e inviargli una notifica relativa alla disponibilità di quel prodotto proprio vicino a lui. In altri casi, le aziende avranno la possibilità di accedere a nuovi dati, a oggi poco analizzati, che permetteranno di effettuare operazioni di cross-selling: nel caso in cui un cliente entrasse in un negozio per comprare una tenda, potrebbe ricevere una notifica relativa al meteo, con anche il consiglio di acquistare un impermeabile se fosse prevista pioggia.
Conclusioni
Focalizzandoci sui workshop ai quali abbiamo preso parte, possiamo trarre le seguenti conclusioni.
Prima di tutto un dato importante: l’Italia ha raggiunto quota 40% di pagamenti digitali sul totale, dove la spinta maggiore è stata data dai pagamenti Mobile. Possiamo identificare 3 grandi cause:
- la pandemia, che ha cambiato per sempre le nostre abitudini;
- una grande spinta generazionale;
- una fortissima innovazione.
Quale sarà dunque il futuro dei pagamenti? Probabilmente, analizzando nel dettaglio i singoli trend, potremmo affermare che l’integrazione tra i canali digitali con quelli fisici, dove c’è ancora tantissimo margine di miglioramento, sarà centrale nei prossimi anni. E qui il concetto di Omnicanalità esce prepotentemente come base comune in tutti i workshop ai quali abbiamo assistito. Per esempio quello di Deloitte, nel quale è stato dato rilievo a profilazione e riconoscimento del cliente, valori fondamentali che si cercherà di portare anche all’interno del canale fisico utilizzando la tecnologia per il riconoscimento e la sua storia di acquisto. L’Omnicanalità, infatti, è un concetto che si porta dietro la profonda conoscenza del proprio cliente.
Si pone però un problema, particolarmente caro a noi italiani: l’utilizzo e la gestione del dato, su cui la normativa ci viene in aiuto.
Queste saranno le grandi sfide e trasformazioni che affronteremo nei prossimi anni, ma che sicuramente miglioreranno le nostre esperienze di acquisto rendendole più fluide, stimolanti e sostenibili.