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Cetacei: giganti del mare contro il cambiamento climatico

05 giugno 2024

di Ginevra Vago

Cetacei

I cetacei, creature affascinanti e misteriose che popolano i nostri oceani, rivestono un'importanza cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Questi giganti del mare, attraverso il loro comportamento naturale, contribuiscono al mantenimento della salute degli ecosistemi marini e alla riduzione delle emissioni di CO2.

Il ruolo dei cetacei nel ciclo del carbonio

Come possono i cetacei contrastare il cambiamento climatico? Innanzitutto, essi svolgono un ruolo chiave nel ciclo del carbonio marino. Il loro contributo più significativo riguarda la promozione della crescita del fitoplancton. Questi organismi microscopici, che costituiscono la base della catena alimentare marina, sono in grado di assorbire enormi quantità di CO2 dall'atmosfera attraverso la fotosintesi, trasformandola in ossigeno e sostanze nutritive.

I cetacei, quindi, influenzano indirettamente il sequestro di CO2. Essi hanno un effetto moltiplicatore nell’aumento della produzione di fitoplancton, stimolandone la crescita. Di fatto, le balene contribuiscono a creare condizioni favorevoli per il fitoplancton, che a sua volta assorbe la CO2.

Il Whale Pump e la circolazione dei nutrienti

Il comportamento alimentare dei cetacei contribuisce a migliorare la qualità delle acque marine e a favorire la circolazione dei nutrienti. Quando i cetacei si immergono in profondità per nutrirsi e risalgono in superficie per respirare, creano un fenomeno chiamato whale pump che mescola le acque e aiuta a portare in superficie nutrienti essenziali che stimolano la crescita del fitoplancton.

Negli ultimi anni, infatti, gli scienziati hanno scoperto che le balene hanno un effetto moltiplicatore nell'aumentare la produzione di fitoplancton ovunque vadano. È emerso, infatti, che i prodotti di scarto delle balene contengono esattamente le sostanze - in particolare ferro e azoto - di cui il fitoplancton ha bisogno per crescere. Le balene portano i minerali sulla superficie dell'oceano attraverso il loro movimento verticale e grazie alla loro migrazione attraverso gli oceani, chiamata "nastro trasportatore delle balene”. Modelli e stime preliminari indicano che questa attività di fertilizzazione contribuisce in modo significativo alla crescita del fitoplancton nelle aree frequentate dalle balene. Queste microscopiche creature non solo contribuiscono alla creazione di almeno il 50% di tutto l'ossigeno della nostra atmosfera, ma lo fanno catturando circa 37 miliardi di tonnellate di CO2, pari al 40% di tutta la CO2 prodotta.

Infine, è anche importante sottolineare che, una volta che un cetaceo muore, affonda e si deposita negli abissi oceanici, trascinando con sé il carbonio assorbito e sequestrandolo per centinaia o migliaia di anni. Questo processo di “pompa biologica” riduce la concentrazione di CO2 nell'atmosfera e mitiga l'effetto serra, contribuendo a contrastare il riscaldamento globale, e il carbonio fornisce supporto agli ecosistemi delle profondità marine.

Coda di cetaceo emerge dal mare

Foto: Tethys Research Institute

La conservazione dei cetacei: un impegno globale

Proteggere i cetacei e il loro habitat è una questione di fondamentale importanza per la salute del nostro Pianeta. La caccia indiscriminata dell’uomo, l'inquinamento, il traffico marino e le temperature dell’acqua sempre più alte hanno avuto un impatto negativo sulle popolazioni di cetacei nel corso degli anni.

Nonostante la drastica riduzione della caccia alle balene a scopo commerciale, le balene devono ancora affrontare rischi significativi per la loro vita, tra cui gli urti delle navi, il rischio di impigliarsi nelle reti da pesca, i rifiuti di plastica trasportati dall'acqua e l'inquinamento acustico. Mentre alcune specie di balene si stanno riprendendo – lentamente – molte altre non ci riescono.

I biologi stimano che negli anni il numero di questi mammiferi acquatici si sia ridotto a meno di un quarto – da 5 milioni a 1,3 milioni attuali – e che alcune specie, come la balenottera azzurra, abbiano raggiunto il 3% della popolazione originale. Se si permettesse alle balene di tornare al numero di 4 o 5 milioni di esemplari, si potrebbe aumentare in modo significativo la quantità di fitoplancton negli oceani e il carbonio che esse catturano ogni anno.

Una maggiore protezione delle balene dai pericoli causati dall'uomo porterebbe benefici a noi stessi, al Pianeta e, naturalmente, alle balene. Questo approccio potrebbe rappresentare una soluzione low-tech efficace ed economica per il sequestro di CO2 dall’atmosfera. La natura, infatti, ha avuto milioni di anni per perfezionare la sua tecnologia di assorbimento del carbonio basata sulle balene. Tutto ciò che dobbiamo fare è lasciare che le balene vivano.

La ricerca scientifica e le politiche di conservazione internazionali si impegnano sempre più per preservare questi giganti del mare e gli ecosistemi di cui fanno parte. Per contribuire a proteggere i cetacei e il loro ruolo ecologico, è essenziale sostenere le organizzazioni che lavorano in questo campo, ridurre l'inquinamento marino e promuovere la consapevolezza dell'importanza di questi animali straordinari.

5 piccoli gesti per proteggere i cetacei

Per garantire la sopravvivenza di queste meravigliose creature e il loro prezioso contributo alla lotta contro il cambiamento climatico, è indispensabile intensificare gli sforzi di ricerca e conservazione. Allo stesso tempo, è fondamentale promuovere l'educazione ambientale a tutti i livelli, per far comprendere l'importanza di un approccio sostenibile e rispettoso nei confronti della natura e delle sue risorse.

Inoltre, incoraggiare la collaborazione tra scienziati, governi, organizzazioni non governative e comunità locali è fondamentale per elaborare strategie di conservazione efficaci e condivise. Solo attraverso la sinergia di sforzi collettivi sarà possibile garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

Ognuno di noi può fare la propria parte per proteggere i cetacei e l'ambiente in cui vivono. Ecco di seguito 5 piccoli gesti che ognuno di noi può adottare per contribuire alla salvaguardia dei nostri preziosi ecosistemi marini e fare la differenza per questi giganti del mare:

  1. Ridurre l'uso di plastica monouso, una delle principali cause di inquinamento marino.
  2. Consumare pesce in modo responsabile, Scegliendo prodotti ittici provenienti da fonti sostenibili e pescati in modo responsabile.
  3. Sostenere le iniziative di pulizia delle spiagge e delle acque marine.
  4. Partecipare a programmi di adozione e tutela delle specie a rischio e supportare le organizzazioni e campagne che lavorano per la salvaguardia degli oceani e dei cetacei.
  5. Educarsi e diffondere la consapevolezza.

In Flowe, vogliamo ampliare il nostro impatto. Per farlo, abbiamo bisogno dell'aiuto di chi condivide i nostri stessi valori. Da quando siamo nati abbiamo già adottato 24 animali marini, tra cui 18 cetacei, per contribuire alla salvaguardia degli ecosistemi marini e delle specie che vi abitano.

Flowe: da Challenger Bank a Banking-as-a-Service Company

Siamo un Istituto di Moneta Elettronica fondato da Banca Mediolanum e offriamo servizi di pagamento completamente digitali, sviluppati secondo i più avanzati criteri tecnologici. Siamo per l’innovazione digitale e rigenerativa, per questo siamo Cloud Native e Sustainable by Design. In quanto Società Benefit, B Corp e Carbon Neutral supportiamo le aziende nell’evoluzione del loro business verso un modello rigenerativo attraverso i pagamenti, aiutandole ad avere un impatto positivo.

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