FINANCE
Eudi wallet: il futuro dell’identità digitale
31 ottobre 2024
Martina Soligo, Il Sole 24 Ore
Semplificare la fruizione di servizi fiscali, archiviare in modo sicuro le proprie carte di credito, tutelare trasparenza e sicurezza dell’identità digitale. Sono alcuni degli obiettivi dell’Eudi wallet (European digital identity wallet), il progetto ancora in fase di sviluppo dell’Unione europea “per consentire ai cittadini e alle imprese europei di autenticare la loro identità, utilizzando il loro ID digitale per le interazioni del settore pubblico e privato”, si legge nella presentazione ufficiale della Commissione europea. Di fatto si tratta di una app che verrà realizzata da ogni Paese dell’Unione, come l’It-Wallet attualmente in lavorazione in Italia, con cui gli utenti potranno archiviare documenti digitali all’interno di un unico portafoglio virtuale, dai pass di trasporto alle credenziali accademiche, e usarli per accedere a piattaforme private. Un approccio che la Commissione europea definisce “più sicuro e facile da usare rispetto alla gestione di numerose password”.
I vantaggi dell’Eudi wallet
Tramite un’unica azione gli utenti potranno trasmettere informazioni specifiche in modo sicuro a una o più entità verificate, divulgando però solo i dati necessari (per esempio l’età o il sesso) e oscurando gli altri dati personali. In questo modo viene ridotto ai minimi termini il rischio di profilazione personale, garantendo un controllo pressoché totale da parte degli utenti sui loro dati sensibili, un obiettivo irraggiungibile con i documenti cartacei. “Il portafoglio di identità digitale dell'Ue – si legge ancora nella presentazione della Commissione - faciliterà lo scambio di informazioni all'interno della nazione di origine dell'Ue e in tutti gli altri Stati membri”. Inoltre, l'Eudi wallet offre una maggiore sicurezza, dal momento che utilizza la crittografia per proteggere le informazioni sensibili degli utenti.
Il prototipo del portafoglio di identità digitale dovrà rispettare i requisiti del regolamento europeo sull’identità digitale per garantire la sicurezza dei dati sensibili dei cittadini. Si tratta, lo ribadiamo, di un progetto ancora in fase di implementazione e sviluppo, per questo motivo l’Unione europea ha avviato, nel maggio dello scorso anno con durata fino al 2025, quattro progetti pilota su larga scala per testare l’Eudi wallet al fine di rendere poi la sua diffusione sicura e agevole. In questi progetti pilota sono coinvolti circa 360 soggetti, tra cui imprese private e autorità pubbliche di 26 Stati membri a cui si uniscono Norvegia, Islanda e Ucraina.
Le aree di studio
Nel dettaglio, i quattro diversi progetti stanno studiando come il portafoglio digitale possa offrire soluzioni in 11 aree.
- Accesso sicuro ai servizi pubblici digitali: per esempio la richiesta di un passaporto o il deposito delle tasse;
- Apertura di un conto bancario: con la verifica dell'identità di un utente all’apertura di un conto bancario online;
- RegistrazioneSIM: prova dell'identità ai fini dei contratti con carta SIM pre e postpagata;
- Patente di guida mobile;
- Firma dei contratti online;
- Richiedere prescrizioni mediche;
- Presentare le informazioni provenienti dai documenti di viaggio per velocizzare il passaggio attraverso la sicurezza e le dogane aeroportuali;
- Identità digitali organizzative;
- Verifica dell'identità di un utente quando si avvia un pagamento online;
- Certificazione di istruzione;
- Accesso alle prestazioni di sicurezza sociale.
Martina Soligo è giornalista professionista dal 2021. Laureata in Lettere e in Editoria e Giornalismo, ha frequentato il Master in giornalismo IULM. Ha collaborato con diverse testate, cartacee, online e televisive, seguendo in particolare tematiche green, approfondimenti fintech, attualità, temi health e diversity. Oggi, per Radiocor – Il Sole 24 Ore, si occupa di economia e finanza, con focus particolare sul food e la tecnologia.
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