Il nostro viaggio è giunto al termine: Flowe interrompe l'offerta dedicata ai Privati. Leggi qui.

FINANCE

Marketplace ed e-commerce: le differenze dei due modelli di piattaforma digitale

15 novembre 2024

Martina Soligo, Il Sole 24 Ore

Grattacieli e logo Il Sole 24 Ore

Secondo i dati Istat, dal 2020 al 2021 le famiglie che hanno fatto ricorso al commercio elettronico in Italia sono aumentate del 6,5%. Nel 2022 si è registrato un lieve decremento (-2,1%) per effetto della fine delle restrizioni dovute alla pandemia, ma il ricorso al commercio online è ormai una pratica consolidata per gli italiani e non solo. Sono sempre di più, infatti, le aziende che decidono di vendere i propri prodotti attraverso piattaforme digitali. Due dei modelli più diffusi sono i marketplace e l'e-commerce, ma quali sono le differenze tra i due?

Marketplace ed e-commerce: le definizioni

I marketplace sono piattaforme digitali dove diversi venditori possono mettere in vendita i propri prodotti. In questo caso, dunque, abbiamo tre diversi attori:

  1. la piattaforma,
  2. il venditore,
  3. l’acquirente.

Un esempio molto popolare di marketplace è quello in cui sia aziende che singoli venditori possono offrire i propri prodotti agli acquirenti che possono confrontare prezzi, leggere recensioni e fare acquisti direttamente attraverso il marketplace. In questo tipo di modello, il marketplace agisce come intermediario tra venditore e acquirente, gestendo il processo di transazione e garantendone la sicurezza.

L’e-commerce, invece, si riferisce alla vendita diretta di prodotti o servizi da parte di un'azienda attraverso il proprio sito web o piattaforma online. In questo caso, l'azienda è responsabile dell'intero processo di vendita, dalla gestione del sito web alla logistica e alla consegna dei prodotti.

Le principali differenze

Le principali differenze tra marketplace ed e-commerce riguardano quindi la gestione delle operazioni e la presenza di terze parti. Nel dettaglio, i due sistemi si differenziano per:

  • Controllo sui processi di vendita. Nel caso del marketplace, l'azienda ha meno controllo sull'esperienza dell'utente e sulla gestione dei processi di vendita, dal momento che di fatto si affida a un intermediario. Nell’e-commerce, invece, l'azienda è in grado di controllare direttamente tutti gli aspetti del processo di vendita.
  • Gestione delle transazioni. Il marketplace si pone come intermediario nella fase di versamento dell’incasso dall’acquirente al venditore, nell’e-commerce la transazione finanziaria avviene direttamente tra i due attori.
  • Modalità di remunerazione. Se il marketplace basa la propria remunerazione sulle commissioni imposte sulle vendite di beni e servizi attraverso la propria piattaforma, l’e-commerce guadagna direttamente dalla vendita dei prodotti stessi.
  • Diverse opportunità offerte. I marketplace offrono la possibilità ad aziende di dimensioni più ridotte o in fase di start-up di accedere a una vasta rete di acquirenti, mentre l'e-commerce risulta più adatto ad aziende che vogliono mantenere il controllo totale sulla propria operatività e strategia di vendita.
  • La logistica. Il marketplace non è coinvolto nella gestione della logistica, non si occupa dunque della gestione della consegna dei beni o dei servizi. L’e-commerce, invece, gestisce autonomamente gli aspetti logistici, tenendo conto del proprio magazzino, degli ordini in arrivo e della fase di consegna.

In conclusione, in un contesto che vede una costante crescita del commercio elettronico, sia i marketplace che l'e-commerce sono modelli di vendita online validi, ognuno con le proprie caratteristiche. La scelta tra i due dipende dalle esigenze e dagli obiettivi dell'azienda venditrice.

Martina Soligo è giornalista professionista dal 2021. Laureata in Lettere e in Editoria e Giornalismo, ha frequentato il Master in giornalismo IULM. Ha collaborato con diverse testate, cartacee, online e televisive, seguendo in particolare tematiche green, approfondimenti fintech, attualità, temi health e diversity. Oggi, per Radiocor – Il Sole 24 Ore, si occupa di economia e finanza, con focus particolare sul food e la tecnologia.


Flowe: da Challenger Bank a Banking-as-a-Service Company

Siamo un Istituto di Moneta Elettronica fondato da Banca Mediolanum e offriamo servizi di pagamento completamente digitali, sviluppati secondo i più avanzati criteri tecnologici. Siamo per l’innovazione digitale e rigenerativa, per questo siamo Cloud Native e Sustainable by Design. In quanto Società Benefit, B Corp e Carbon Neutral abilitiamo persone e aziende ad avere un impatto positivo sul Pianeta e sulla società. Essere una Società Benefit significa non pensare solo al profitto, ma anche all'impatto generato sull'ambiente e sulle persone. La certificazione B Corp comporta l’essere parte di un gruppo di aziende che sceglie di avere un impatto ambientale e sociale positivo attraverso la loro attività.

La nostra realtà è in continua evoluzione e siamo passati dall’essere una Challenger Bank a una Banking-as-a-Service Company. Nati per aiutare le persone a gestire le proprie spese quotidiane mentre si prendono cura del Pianeta, oggi mettiamo a disposizione la nostra esperienza per offrire soluzioni di embedded finance a favore della rigenerazione del Pianeta e della società. Il nostro impegno è volto a favorire la nascita di modelli di business rigenerativi, attraverso la creazione di un ecosistema virtuoso di aziende e partner per ampliare sempre di più l'impatto positivo sul Pianeta e sulle persone.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.